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Educazione e Diritti Umanitorna su

Studiare l'articolazione di una proposta nell’ambito della formazione “ai” e “nei” diritti umani e come attivare ulteriori forme di collaborazione con l’Ufficio Diritti Umani dell’Istituto FMA e la sede internazionale del VIDES (Volontariato Internazionale Donna Educazione e Sviluppo). Questi gli obiettivi della visita a Ginevra, lo scorso 23 e 24 settembre, della Prof. Pina Del Core, Preside della Facoltà, e della Prof. Michaela Pitterová, docente di materie giuridiche.

Oltre il dialogo con Maria Grazia Caputo, Responsabile dell’Ufficio Diritti Umani FMA e rappresentante dell’Istituto FMA nel Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, e Leonor Salazar, Direttore Generale del VIDES internazionale, la Preside e la Prof. Pitterová hanno avuto modo di incontrare Mons. Silvano Tomasi, Osservatore permanente della Santa Sede presso le Organizzazioni internazionali a Ginevra, Alfred Fernandez, Direttore Generale OIDEL (Organizzazione Internazionale per il Diritto all’Educazione e la Libertà d’Insegnamento), e Maria Francisca Ize-Charrin, ex collaboratrice dell’Alto Commissariato dei Diritti Umani e Presidente del VIDES Suisse.

Dal dialogo sono emersi validi suggerimenti per un ulteriore impegno accademico della Facoltà «Auxilium» nell’ambito dei diritti umani.

In particolare, Mons. Tomasi ha sottolineato quanto sia importante la presenza della Chiesa nei “luoghi politici”, come il Consiglio dei Diritti Umani dell’ONU, dove si possono decidere le sorti dei popoli e si monitorano le situazioni di violazione dei diritti umani. La Chiesa, spesso, è la sola voce alternativa e “scomoda”, che ricorda l’esistenza di valori che, pur essendo oggi dimenticati e respinti, diventeranno in futuro sempre più importanti.

Il diplomatico della Santa Sede ha precisato inoltre che come religiose educatrici non è più sufficiente dedicare energie solo alle opere educative e/o promozionali a favore dei più bisognosi, utili e di grande testimonianza ma che garantiscono il godimento di alcuni diritti umani a un numero limitato di persone. È importante, invece, impegnarsi a diffondere la cultura cristiana nel mondo là dove si pongono le basi legali che influiscono sugli Stati, dove si mettono i presupposti perché i diritti umani siano garantiti a tutti. «Questo impegno è emotivamente più duro - ha concluso Mons. Tomasi -, non si vedono risultati immediati, ma si tratta di carità culturale che ha conseguenze più durature e raggiunge un maggior numero di destinatari. L’impegno in questo ambito però esige una preparazione seria, una professionalità specifica».

L’incontro di Ginevra conferma una linea di impegno già intrapresa dalla Facoltà, e che si è espressa con la realizzazione del Corso Interdisciplinare dello scorso anno accademico su “Diritti umani ed educazione”, e incoraggia ulteriormente a strutturare un’offerta di formazione più precisa in questo ambito.